di Giuseppe Longo

Natale senza freddo e neve, neppure in montagna,  ma con un tempo splendido che invita a uscire di casa, almeno per una breve gita fuori porta. Un tempo così mite che sul balcone di casa ho appena fotografato le petunie in fiore – anzi che continuano a fiorire – come fossimo in autunno.

E invece è inverno a tutti gli effetti: non solo quello atmosferico, che i meteorologi ormai da anni fissano al primo dicembre, ma anche quello astronomico cominciato con il solstizio del 21, quando c’è stata la notte più lunga dell’anno. Ora invece le giornate pian piano cominciano a guadagnare minuti di luce, tanto che un vecchio adagio friulano recita:  “Nadâl un pît di gjal, Prindalan un pît di cjan, Pifanie un pît di strie, Sant Antoni une ore, Sant Valantin un dôs”. Come dire che a ogni festività o ricorrenza, con il progredire delle settimane, c’è anche un aumento della luminosità. Che poi, l’ultima domenica di marzo, con il ritorno dell’ora legale, veramente “esplode”, offrendoci giornate sempre più lunghe fino al solstizio d’estate, il 21 giugno.

Ma intanto godiamoci queste belle feste di fine anno, anche se appunto non c’è la neve. Questa sicuramente non mancherà, ma più avanti, quando farà più freddo. D’altra parte, quella che arriva troppo presto, già in novembre, illude sempre gli operatori del turismo invernale e degli sport sugli sci su un abbondante manto bianco già da dicembre. Invece, non è così, almeno qui in Friuli Venezia Giulia, dove il clima è sempre più mediterraneo. E ci regala le “petunie di Natale”. Tanti auguri!

 

 

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